LUCA SANTORO - MUSICA

13 Gennaio 1979 💜

Non è un mistero che i NAZARETH da sempre sono stati relegati in un angolo buio e marginale all' interno della galassia Hard Rock.

La band scozzese si forma nel 1968 ed esordiscono con il primo omonimo album nel 1971, dopodiché inizieranno ad ottenere una certa visibilità grazie ad albums quali "Razamanaz" (1973, prodotto da Roger Glover dei Deep Purple), e quel piccolo capolavoro che risponde al nome di "Hair of the Dog"(1975).

"No Mean City"(1979), secondo me è uno di quei dischi di cui ingiustamente  si parla poco quando si fa riferimento alla band scozzese, ed invece è un signor disco dove vengono messi nero su bianco i punti di forza della band: un' attitudine riottosa e selvaggia, una manciata di songs dal tiro micidiale dove riffs possenti, con un suono di chitarra "raw&loud", ben si sposano con la voce da gatto randagio di Dan McCafferty (è proprio il caso di dire che sembra che con la sua ugola così particolare il buon Dan si diverta a "grattare" le casse dello stereo, e non tutti sanno che un giovanissimo Axl Rose nutriva una sorta di venerazione per quella voce così sguaiata e selvaggia  che sapeva marchiare a fuoco ogni singola song, conferendogli un' impronta unica ed inconfondibile, non a caso gli stessi Guns omaggeranno i Nazareth con una cover di "Hair of the Dog" ).

Molti sostengono che gli stessi AC/DC furono influenzati dai NAZARETH nel creare la loro "cifra stilistica", quello che è certo è  che la voce di McCafferty  fu un punto di riferimento per i rockers australiani.

In ogni caso se conoscete poco i NAZARETH io vi consiglio di procurarvi i loro dischi e questo "No Mean City", insieme al già citato "Hair of the Dog" potrebbe costituire un ottimo punto di partenza e chissà che questi pionieri dell' hard rock non facciano nell' immediato  futuro tappa fissa nelle casse del vostro stereo....